I Conflitti Umani Complessi, appartengono al nostro tempo, alla globalizzazione, allo sviluppo sociale, culturale, relazionale, geopolitico del Mondo. La modernità tecnologica li ha proiettati in avanti di slancio, insieme all’aggressività e violenza diffuse e trasversali.
Rappresentano un diverso livello e complessità rispetto a quello intra-familiare; dall’interno escono nel fuori sociale.
Cambiano i protagonisti e il loro numero, i luoghi e le aree geografiche, le culture e le etnie, le risorse umane ed economiche, le motivazioni e gli obiettivi umani.
Cambiano gli strumenti disponibili al conflitto e soprattutto le reti di alleanze e di potere in gioco.
I Conflitti Umani Complessi, possono vivere in un luogo di lavoro, all’interno di un’organizzazione, in un condominio, un quartiere, un paese o città e via via possono allargarsi. Molte le ragioni, diversificate e intrecciate, spesso correlate.
Quando il conflitto è armato, lo scenario cambia ancora; le linee di confine tra vita e morte, diritti e abusi, aggressività, violenza, stupro, tortura, omicidio individuale e gruppale o di massa, fino al genocidio pianificato e organizzato diventano permeabili. Le conseguenze per i componenti deboli o le vittime si trovano sempre all’interno di un disagio variabile, grave, a volte insostenibile.